Manzi … maestro alla rai di Felice Antico( Mondo Scuola)!

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Alberto Manzi

Alberto Manzi … Biografia

Alberto Manzi è nato a Roma il 3 novembre 1924, da padre Ettore, un tranviere e mamma Maria una casalinga, che ebbero un’altra figlia, Elena. Egli ha avuto quattro figli dalla prima moglie Ida, e una figlia, dalla seconda moglie Sonia Boni. Con queste ultime si trasferirà, nel 1986, da Roma a Pitigliano (Grosseto).

Che cosa non va nella scuola di oggi

Alberto Manzi nel suo mestiere di insegnante riversava entusiasmo, metodo, volontà di sperimentare, di rimettere continuamente tutto in discussione, in gioco. Non fu invece mai entusiasmante il suo rapporto con l’istituzione e la gerarchia scolastica. Né con il potere in generale. Il maestro Manzi aveva idee (e ideali) molto chiari. Osservava come andavano – o non andavano – le cose, sia nelle scuole urbane che in quelle rurali, e come invece sarebbero potute andare. Sono stati trovati dei pensieri dove scriveva che la ” Scuola d’oggi è rovina di un prossimo futuro. Il male è alle radici, è nel tronco, è nei rami: ovunque. È nei maestri, nei direttori, negli ispettori, nel ministro. Maestri impreparati e che non vogliono prepararsi sono dilagati nella scuola travolgendo i pochi onesti…“Ti sei preparato?” “No. Che importa? Conosco il tale…”.

Manzi – maestro della rai

Alberto Manzi viene mandato dal suo direttore didattico a fare un provino alla Rai: stavano cercando un maestro per un nuovo programma per l’istruzione degli adulti analfabeti; viene scelto e gli viene affidata la conduzione di Non é mai troppo tardi, trasmissione che durerà fino al 1968. L’idea del programma e del titolo fu di Nazareno Padellaro, direttore generale della Pubblica Istruzione. In questo periodo Manzi é un “insegnante distaccato” presso la Rai: “Continuavo a percepire il mio stipendio di maestro elementare. Dalla Rai ricevevo un “rimborso camicia” perché il gessetto nero che usavo per fare i disegni era molto grasso, si attaccava ai polsini della camicia e li rovinava…”.Non é mai troppo tardi é considerato uno dei più importanti esperimenti di educazione degli adulti, conosciuto e citato nella letteratura pedagogica internazionale, del tutto innovativo nell’impianto organizzativo, nello stile di conduzione e nel linguaggio didattico. Indicato dall’Unesco come uno dei migliori programmi televisivi per la lotta contro l’analfabetismo, nel 1965, al congresso internazionale degli organismi radio-televisivi che si tenne a Tokyo, ricevette il premio dell’UNESCO.“Non insegnavo a leggere e scrivere: invogliavo la gente a leggere e a scrivere” ha detto Alberto Manzi della famosissima trasmissione con cui, possiamo dire, sia diventato “il maestro degli italiani”. Non è mai troppo tardi venne conosciuto ed imitato come format televisivo da altri Paesi, in particolare dell’America latina.

Non è mai troppo tardi

Nel 1987 Manzi fu chiamato a tenere un corso di formazione di 60 ore per i docenti universitari che avrebbero dovuto elaborare il “Piano Nazionale di Alfabetizzazione” che il Governo argentino voleva realizzare sul modello di Non è mai troppo tardi. Dal 16 al 25 settembre Manzi fu l’illustre docente di questo corso. Ne rimangono appunti dettagliati e assai interessanti, che confermano l’organicità e la chiarezza con le quali Manzi affrontava tematiche e lavori.Nel 1989 l’Argentina, grazie anche al maestro italiano, ricevette il riconoscimento dell’ONU e un premio internazionale per il migliore programma di alfabetizzazione adottato in tutto il Sud America.Maestro anche alla radio .Nel 1951 Manzi vinse un premio radiofonico per un racconto per ragazzi presentato alla radio. Da allora ebbe una collaborazione costante con la Radio per le scuole, per 40 anni, dal 1956 al ’96. Ma già nel 1950 Manzi aveva ideato, per la trasmissione, Il vostro racconto, un romanzo da scrivere insieme alla radio, a puntate, con i contributi narrativi dei giovani ascoltatori, intitolato Il tesoro di Zi’ Cesareo di cui lui aveva scritto il capitolo iniziale.Manzi aveva compreso assai per tempo le potenzialità del mezzo radiofonico: efficace partner didattico e scientifico, ideale per stimolare fantasia e creatività, il limite del non vedersi che diventa opportunità di suggestioni, di promozione per i libri e la lettura, di conoscenza e approfondimento della lingua italiana. Per la radio Manzi fu autore e conduttore di trasmissioni, scrisse e rielaborò favole per bambini, testi scientifici, didattici e culturali, sperimentò il mezzo radiofonico con i giovanissimi nonché con gli adulti, gli italiani emigrati e i loro figli. E proprio le 40 trasmissioni di Curiosità delle lingua italiana, nel 1996, per gli italiani all’estero e gli stranieri studiosi della nostra lingua, diventeranno la sua ultima collaborazione Radio-Rai.Guarda i contributi pervenuti nel corso del 1967 dalle Radio norvegese, polacca, turca, neo-zelandese e giapponese per la trasmissione radiofonica La patria dell’uomo. Per la stessa trasmissione, una “sedicenne canturina” manda ricche informazioni sul Giappone e lo spartito dell’inno nazionale Kimigayo.

Manzi può essere considerato il padre dei nostri tempi?

In qualche modo A Manzi può essere considerato il padre di nuove invenzioni moderne, che sono definite con acronimi e che a distanza di un settantennio sono la prefazione di una storia che mai ci saremmo aspettati,ma che è risultato l’ unico rimedio possibile,l’ utilizzo di uno schermo per imparare e socializzare.

Manzi è stato il precursore della didattica a distanza,con qualche originalità e differenza, le sue lezioni erano partecipate da utenti che sfidavano se stessi e le proprie capacità possiamo dunque, considerare i nostri ragazzi, i figli del maestro Alberto? Soprattutto le necessità sono differenti sia quelle sociali che economiche, pertanto possiamo affermare però, che Il lavoro dell’insegnante ha da sempre goduto di particolare prestigio sociale, poiché si è sempre trattato di un compito delicato, arduo, che richiede abilità sempre nuove, da non sottovalutare.

Felice Antico

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