LA NEVICATA DEL ’56 – MIA MARTINI
Ricordata come una delle canzoni indimenticabili della Storia del Festival di Sanremo, La nevicata del ’56 è sicuramente una delle canzoni più malinconiche del repertorio della musica italiana.
Nell’inverno del 1989, Mia Martini era alla ricerca di un nuovo brano da presentare a Sanremo che le consentiva di replicare il meritato successo ottenuto l’anno prima con Almeno tu nell’universo.
La scelta cadde sul brano La nevicata del ’56, una canzone scritta da Carla Vistarini, Luigi Lopez e Massimo Cantini, autori che avevano già composto per lei Ritratto di donna, nonché diversi brani per altre cantanti famose come Mina e Ornella Vanoni.
La canzone, al cui testo sembra fu apportata qualche modifica da Franco Califano, rievoca i ricordi di un tempo passato, allacciandolo ad un evento storico: l’ondata di freddo che colpì Roma e tutta l’Italia nel 1956. Una perturbazione che interessò buona parte dell’Italia e sorpassò, nella memoria dei cittadini romani quella dell’inverno del 1929.
Certamente fu un evento eccezionale che imbiancò tante città raramente colpite dalla neve come Roma. In alcune località del nord si arrivò a toccare i -34 gradi.
L’interpretazione data da Mia Martini risulta elegante, raffinata, intensa, in grado di accentuare un clima nostalgico e venato di malinconia, ma il brano (che verrà inserito nell’album La mia razza) a Sanremo non ottiene il favore delle giurie. Mia Martini conquista, però, l’applauso degli addetti ai lavori e si aggiudica il Premio della Critica, che dal 1996, dopo la prematura scomparsa, porta il suo nome.
La nevicata del ‘56 rievoca un passato idealizzato dalla mente dell’autore, immagini di un’infanzia che si mostra attraverso ricordi veloci e flash improvvisi, tra cui spicca inevitabilmente proprio la nevicata che rese Roma tutta candida, tutta pulita e lucida, un luogo fisico e della memoria che sembra ormai irraggiungibile se non con lo sguardo volto al passato.
Mia Martini è ricordata dal grande pubblico per i suoi grandissimi successi e per la sua straordinaria vocalità ma, purtroppo, la sua storia è fatta anche di tanta sofferenza e di terribili maldicenze che hanno ingiustamente condizionato negativamente la sua carriera.
Mia Martini, al secolo Domenica Rita Adriana Berté, fu trovata morta il 12 maggio 1995, in circostanze mai del tutto chiarite da sola nella sua casa di Cardano al Campo, distesa sul suo letto, in pigiama, con le cuffie del walkman poggiate sulle orecchie e con il braccio proteso verso il telefono. A dare l’allarme era stato il suo manager Nando Sepe, che da giorni non riusciva a mettersi in contatto con lei. La Procura aprì un’inchiesta sulla morte della cantante: il decesso è stato attribuito a un arresto cardiocircolatorio ma le circostanze non sono mai state chiarite del tutto. Si è parlato di un’overdose di cocaina e anche di un possibile suicidio, ma la famiglia ha sempre smentito queste ipotesi.
La nevicata del ’56 venne ricordata, non a caso, come la nevicata del secolo. E Mia Martini, con la sua voce indimenticabile, seppe imprimere bene le sensazioni del momento fino ad arrivare ai nostri giorni.
Leonarda Brancato