I LUOGHI DEL MISTERO di Leonarda Brancato!

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BIBBONA E I CAVALIERI TEMPLARI

Amici amanti del mistero!! Il nostro viaggio verso il luoghi dell’arcano, ci porta oggi a Bibbona, incantevole borgo situato nella Maremma Toscana e precisamente in provincia di Livorno. Immerso nei boschi e nella campagna, ma poco distante dal mare, Bibbona è inizialmente di origine villanoviana (periodo storico della prima età del ferro, tra il X e l’VIII secolo a.C.) divenendo in seguito etrusco.Circondato dai caratteristici paesini collinari di Bolgheri, Castagneto Carducci, Campiglia, attualmente Bibbona si presenta come un borgo prospiciente il mare, col carattere urbano da paese collinare fatto di viuzze, salite, archi, piccole abitazioni che seguono l’irregolarità del suolo e resti irriconoscibili di mura. Attraverso i secoli la pianta urbana si è disegnata e sviluppata sull’originario classico castello feudale con rocca, mura turrite, fossato e piviere. Tra le mura dell’antico insediamento di Bibbona i Cavalieri Templari hanno lasciato tracce visibili del loro passaggio su chiese ed edifici risalenti alla civiltà etrusca e nei quali sono racchiusi numerosi enigmi ancora irrisolti, legati alla leggenda del Sacro Graal.Il un punto da cui partire alla scoperta dell’arcano è la Fonte di Bacco, forse un accesso segreto ad una fortezza templare. Sicuramente uno dei simboli di un passato misterioso, fatto di torri, castelli, fossati, ponti mobili e celle ricavate nel tufo, la Fonte di Bacco si trova appena fuori dalle mura del castello nei pressi della sede del Comune.

La struttura si compone di due parti: una parte superiore il cosiddetto “Arco di Bacco” e una parte inferiore con il lavatoio e l’abbeveratoio dove un tempo defluiva l’acqua proveniente dalla parte alta. L’Arco di Bacco ha diverse decorazioni nelle quali sono evidenti le tracce di templarismo. A partire da un “fleur de lys” affrescato proprio all’interno dell’arco, simbolo del Priorato di Sion, le cui origini risalgono proprio ai cavalieri Templari. Sull’Arco, poi, è scolpita una spiga che reca incisa una croce patente nella corolla, altro simbolo dei templari, racchiusa in un cerchio dentellato. Il luogo di Bibbona che ci fa percepire l’indubbia presenza dei Cavalieri del Tempio è il Podere di S. Giovanni, una fattoria sulle colline che dominano il paese e dalla quale si ha una vista magnifica sulla parte più antica del borgo.Probabilmente l’attuale Podere S. Giovanni, la cui origine è sconosciuta, era adibito nel periodo medioevale in parte a “mansio” (n.d.a.: fattoria) e monastero ed in parte ad ospedale per i pellegrini che percorrevano la Via Francigena.La singolarità del luogo, oltre al nome e alla posizione, è data dalle due teste umane in pietra collocate sotto il tetto della parte più antica del fabbricato rurale, che potrebbero rappresentare le teste dei due santi decollati, S. Giovanni Battista e S. Giacomo Maggiore, tanto cari ai Cavalieri Templari. Nel nucleo urbano del castello, già dal 1154 esisteva la Pieve di Sant’Ilario. Attualmente questa appare ampliata a seguito di alcuni interventi quattrocenteschi, ma la facciata ed il muro di destra sono originali e presentano alcune particolarità che li rendono preziosi ai fini dello studio delle tracce templari.Il primo di questi particolari è costituito da una croce graffita sulla sinistra del portale di ingresso. La collocazione è già di per sé significativa perché indica il tipo di “gestione” dell’edificio sacro. Il collegamento con l’Ordine del Tempio sembra, pertanto, inevitabile considerato che anche sul muro esterno della fiancata destra si trova una croce templare.Altro elemento che riconduce ad una presenza templare nella chiesa è il fatto che sia dedicata a due santi cari ai Templari: Ilario e Bartolomeo, i due protettori della comunità. Sant’Ilario, vescovo di Poitiers la cui festa cadeva il 14 gennaio, è considerato un protettore dell’Ordine del Tempio poiché proprio il 14 gennaio del 1128 nella città di Troyes era stata approvata la Regola Templare e, da quell’evento, il santo fu considerato patrono dei cavalieri crucesignati. San Bartolemeo era, invece, l’apostolo martire che i templari veneravano e del quale, insieme alle altre reliquie, conservavano il braccio. L’abbinamento dei due santi, che altro collegamento non hanno se non la devozione templare, dovrebbe costituire una prova assai importante dell’intervento rossocrociato nella dedicazione del sacro edificio e, di conseguenza, una prova della presenza dell’Ordine dei Milites Templi nel territorio e nel castello di Bibbona. Altro oggetto d’interesse è l’acquasantiera conservata nella Pieve di forma ottagonale, simbolo dell’infinito su cui sono rappresentati:- una rosa a 5 petali, simbolo di San Giovanni Battista e del solstizio d’estate;- il volto di un uomo barbuto che potrebbe quindi corrispondere proprio a San Giovanni;- un leone passante che nella tradizione templare è simbolo del nemico da affrontare ad armi pari;- l’agnello crocifero in contrapposizione alla forza brutale del leone;- una croce patente, che corrisponde alla celebre divisa templare.All’interno della chiesa si trova anche una scultura raffigurante due cavalieriUna particolare epigrafe latina “Terribilis est locus iste” (questo è un luogo terribile) è invece incisa sull’architrave della facciata della Chiesa di Santa Maria della Pietà e corrisponde alla scritta, ripresa dalla Bibbia, che si trova nella chiesa di Rennes le Chateux in Francia.La chiesa è inoltre caratterizzata da una pianta a croce greca al centro della quale si ha un quadrato e un cerchio.

Secondo alcuni storici e studiosi d’arte, la sua realizzazione, geometricamente perfetta, fa pensare ad una partecipazione di Leonardo da Vinci nella sua progettazione. L’ ipotesi, della quale ancora oggi non si ha alcun riscontro certo, è avvalorata dal fatto che, a quel tempo, la Chiesa di Santa Maria Della Pietà fosse l’unica chiesa rappresentata da Leonardo, Maestro del Priorato di Sion (ordine che ha istituito quello dei Templari) su una cartina di geografica di quel territorio. Amici!!

Per oggi il nostro viaggio finisce qui.

Appuntamento al prossimo luogo misterioso e con altre affascinanti curiosità da non perdere!!

Leonarda Brancato

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